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CX
Trend 2026
Evoluzione
della Customer Experience nell’era dell’AI
#incontriCMMC25
#oraspesabene
Incontro
on-line organizzato dal Club CMMC
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venerdì 28 novembre 2025
L'incontro
si è svolto regolarmente con 31 presenti (49 prenotati)
vedere
la registrazione dell'incontro
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Premesse
“CX Trends 2026. L’evoluzione della Customer Experience,
nell’era dell’AI, agentica e multimodale”.
Questo è il titolo del white paper prodotto da Roberto
Bernabò.
Si tratta di un’analisi strutturata delle tendenze che
stanno ridefinendo la relazione tra clienti e imprese.
Il documento esplora temi attuali, come l’AI multimodale,
la misurazione evoluta, la journey orchestration e la governance
etica della CX, proponendo anche azioni per generare valore
misurabile.
La presentazione del white paper è accompagnata dalla
presenza di alcuni Responsabili che operano nella filiera del
Customer Management. Da loro ascolteremo riflessioni e punti
di vista stimolanti. |
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Agenda
ore
12.00
Introduzione e presentazioni
- Mario Massone, fondatore Club CMMC
ore
12.05
I contenuti del white paper
- Roberto Bernabò,
CX & Brand Strategist, CX & CJ Design
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ore
12.20
Commenti e punti di vista
Fanno parte di questo Panel:
- Valentina Incerti,
Customer Experience Manager, DHL Express Italy

- Federica Mondini,
Optichannel Customer Engagement Manager, Enel Energia
- Massimiliano Leone,
Head of Route to Market Optichannel
Customer Engagement, Enel Energia

- Cinzia Righi,
già Senior CX & Experience Design Manager, IKEA
ore 13.00
Conclusione incontro e cenni ai nuovi programmi del Club CMMC
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Note tratte dall’incontro
Roberto Bernabò ha presentato il suo withe
paper
CX
Trends 2026: L'evoluzione della Customer Experience nell'era
dell'Al agentica e multimodale. Innovazioni e strategie per
migliorare l'esperienza cliente futura.
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Sono seguiti vari interventi.....
Cinzia Righi ha posto questi spunti
di riflessione.
Gli aspetti che giudico sfidanti e su cui chiedo un approfondimento
sono:
- cultura data driven attraverso competenze trasversali e “buy
in” di tutte le funzioni che faciliti pianificazione AI
intorno ai processi rivisti (key action: inserire condivisione
dati in agenda forum trasversali con narrazione che riporti
alla cx cliente/agente e processo da ripensare)
- come tenere conto dell’agent sentiment? Importante che
il feedback senza frizione arrivi anche da agenti per accelerare
maggiore collaborazione e fiducia tra umano e AI (liberare tempo
al valore…. Cosa significa per agente?).
Roberto Bernabò ha così
risposto:
1) Cultura Data Driven e buy-in trasversale per una
vera adozione dell’AI
Il vero fattore abilitante non è la tecnologia, ma
l’allineamento culturale delle funzioni aziendali attorno
a:
- una governance del dato condivisa
- una pianificazione dell’AI che parta dal redesign
dei processi
- una narrazione interna centrata su customer experience e
agent experience
Key action concreta. Inserire nei forum di
allineamento funzionale momenti dedicati alla condivisione
dei dati, in cui la narrazione colleghi sempre:
dato - processo - impatto su cliente e agente - risultato
di business.
Il dato non deve solo “circolare”: deve essere
compreso, interpretato e trasformato in azione.
2) Valorizzare l’Agent Sentiment: liberare
tempo da attività a basso valore
Il sentiment dei clienti viene misurato con precisione, quello
degli agenti molto meno.
Se vogliamo un modello Human+AI sostenibile, il coinvolgimento
attivo degli agenti è decisivo. Significa:
- feedback senza frizione e in tempo reale
- misurare stress, carico cognitivo e frustrazioni ricorrenti
- usare l’AI per ridurre attività ripetitive
e abilitare più relazione ed empatia.
Domanda chiave: Liberare tempo aiuta l’agente
ad aumentare il valore, ma come lo definiamo e chi lo misura?
Risposta proposta: Il valore per l’agente
non è solo efficienza, ma maggiore autonomia, controllo
degli esiti e riconoscimento del proprio contributo.
Una AI che toglie lavoro meccanico e restituisce lavoro di
relazione genera fiducia reciproca tra umano e tecnologia.
In conclusione, questi due aspetti –
Data Culture e Agent Sentiment – sono, a mio avviso,
le vere sfide manageriali della trasformazione AI e sono pienamente
integrati nel mio wp, attraverso: casi reali (Klarna, Delta,
Morgan Stanley), metriche evolute e design dell’esperienza,
change management orientato all’engagement delle persone.
Valentina Incerti di DHL Express
ha espresso le seguenti considerazioni e domande:
Premesse.
Per creare esperienze davvero distintive, l’AI agentica
deve essere applicata in ambiti ad alto volume, con processi
chiari e dati di qualità. La tecnologia non è
il fine, ma un abilitatore: ci aiuta a rendere il servizio
più rapido, preciso e personalizzato, anticipando le
esigenze dei clienti e garantendo risultati eccellenti. Grazie
all’IA e all’automazione, liberiamo tempo prezioso
alle nostre persone, che possono dedicarsi ad attività
a maggior valore aggiunto: ascoltare, comprendere e costruire
relazioni solide. Così non solo miglioriamo la soddisfazione,
ma rafforziamo la ritentino e riduciamo il churn, creando
esperienze che fanno davvero la differenza.
Quando parliamo di introdurre l’AI agentica in un processo
di trasformazione, non si tratta solo di tecnologia: è
un cambiamento culturale e organizzativo. Per avere successo,
dobbiamo coinvolgere gli stakeholder giusti fin dall’inizio,
per identificare le aree di processo da automatizzare, definire
il modo in cui farlo e garantire la piena conformità
alle normative come AI Act, GDPR e privacy. Solo così
possiamo innovare in modo responsabile, creando valore reale
per i clienti e per le persone.
Queste sono le domande:
- Quali soft skill
diventano fondamentali in un contesto in cui i copiloti digitali
affiancano le persone nel lavoro quotidiano?”
- Come può una multinazionale affrontare la trasformazione
verso l’AI agentica massimizzando il ritorno sull’investimento,
tenendo conto che oltre alle normative europee
come AI Act e GDPR deve anche rispettare regolamentazioni
locali nei singoli Paesi?
- Con l’aumento delle interazioni digitali, i feedback
dei clienti vengono raccolti in tempo reale, spesso prima
che l’esperienza sia conclusa. Considerando che
la percezione del cliente può cambiare dopo la finalizzazione
del processo, come possiamo garantire l’accuratezza
e l’affidabilità delle misurazioni in queste
circostanze?
Federica
Mondini e Massimiliano Leone di Enel Energia sono intervenuti
sui seguenti due aspetti.
___ Come costruire un percorso virtuoso
che consenta di introdurre l’AI mettendo al centro l’Ascolto
del Cliente, con scelte che tengano conto degli interessi delle
varie funzioni aziendali e che consenta di riposizionare le
persone in modo consapevole, senza che queste subiscano il cambiamento.
___
Passare
da iniziative isolate a un programma strutturato di adozione
dell’intelligenza artificiale. Come fare? Quali potrebbero
essere i pillar da cui partire?
Un’ipotesi:
1. Dare una direzione chiara; definendo processi da cambiare
e competenze da sviluppare
2. Costruire un’infrastruttura solida; definendo regole,
standard, pratiche di sicurezza, qualità dei dati e sistemi
di monitoraggio
3. Generare un impatto; creare un vantaggio competitivo oltre
i risultati di un pilota. |
A
coloro che hanno partecipato al webinar verrà inviato
in omaggio il white paper di Roberto Bernabò |
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Per ulteriori informazioni
contattare la Segreteria del Club CMMC: info@club-cmmc.it
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